Tra Arte e Pubblicità

Tra Arte e Pubblicità

parole e immagini in mostra

Spazio ex Mc Kenzie – Piazza delle erbe – Padova
8 dicembre 2021 – 31 gennaio 2022

Che la fotografia non sia uno “scatto” lo sappiamo da tempo. Germano Celant data il fenomeno all’inizio degli anni ’70, quando Luigi Ghirri, con la foto, “il reale lo crea”. “Tra Arte e Pubblicità” assume questa lezione e pensa la fotografia come “costruzione”, ma con un fine diverso. Non quello di creare il reale ma di scoprire, “svelare”, un’identità, una ricerca fatta utilizzando quei criteri di bellezza e armonia che la pubblicità ha “scippato” a secoli di storia dell’arte. Un tentativo di dialogo tra due ambiti diversi che parte dalle persone che animano le piazze.
Un lavoro utile a esplorare la nostra identità e proporne un senso.

Andrea Colasio
Assessore alla Cultura Comune di Padova

TRA ARTE E PUBBLICITÀ

Dodici ritratti alla ricerca della verità del singolo

La mostra parte dall’ipotesi che tra Arte e Pubblicità esista uno spazio suggerito, tra gli altri, da Manfredo Massironi; una terra incognita ma supposta, come emerge da “Io Non sono Uguale”.
Come deve essere questo “Spazio”? Bello come la pubblicità, vero come l’arte. Parole da brivido che subito vanno circoscritte.
Non le mille verità o aspetti del singolo soggetto, frammenti del suo gioire, soffrire, fare, distruggere, insomma, vivere. Piuttosto un “sé”, l’anima di un suo essere, quella “verità delle cose che è sempre nell’anima” (Platone), o come fu per Durac la propria equazione, quella cosa che “descrive e unifica un’enorme varietà di fenomeni”, e permane.
La forma scelta è il ritratto; il soggetto è l’individuo, la persona e la sua irriducibilità; l’ambiente, quello del suo sé, lì, dove si gioca la propria identità. Dodici fotografie per dodici individualità dentro il loro ambiente.

Il ritratto e l’ancoraggio
La scelta del genere fotografico con cui condurre la ricerca è caduta con naturalezza, sul ritratto. L’intento è infatti quello di costruire per il soggetto un senso, che non può essere che dentro una mitologia, non in un’identità anagrafica, un soggetto che racconta “come in sé stesso” . E’ “per questa ragione che i gradi ritrattisti sono dei grandi mitologi.” Analogamente, il testo che àncora l’immagine al suo senso, lo indica ma non lo esaurisce, fuori da format anagrafici o di profilazione.

Gli ambienti
La scelta degli ambienti è caduta sul mondo del lavoro, luogo dell’identità forte (ancora? Per molto?), privilegiandone alcuni. Il mondo del vino e delle sue filiere valoriali, quello dell’artigianato del commercio urbano, luogo dell’inevitabilità dell’incontro e della “confusione” di spazi tra pubblico e privato, quello delle professioni e della manifattura, luogo dell’intelligenza che fa” e che “nel fare” costruisce la propria anima.

APPUNTAMENTI

Inaugurazione
Mercoledì 8.12.2021 ore 18,00
Ex McKenzie – P.zza delle Erbe
Saranno presenti: Andrea Colasio, Assessore alla cultura del Comune di Padova; Barbara Codogno, Critica d’arte e scrittrice; gli autori e la partecipazione straordinaria del musicista Roberto Tombesi.

Incontro con i protagonisti dei ritratti
Martedì 14 dicembre 2021 ore 17,00 – Negozio Caberlotto – via Daniele Manin, 11 Padova
I protagonisti dei ritratti si inconttrano tra loro e con il pubblico.

Dove va la fotografia?
Mercoled’ 12 gennaio 2022 ore 18,00 – Osteria Enoteca Cortes – Riviera Paleocapa, 7 Padova
Incontro dibattito sulla fotografia oggi.
Conversazione con Carlo Sala, critico d’arte e docente al Master in Photography – IUAV di Ve A cura di Franco Tanel, fotografo e giornalista

L’arte alimenta i processi di comunicazione?
Giovedì 20 gennaio 2022 ore 18,00 – Osteria all’Anfora – via Soncin, 13 Padova
Incontro dibattito a partiure da una indicazione a Manfredo Massironi.

Tarcisio Berton

Se per ciascuno di noi gli occhi sono lo specchio dell’anima, ciò non vale per Tarci. Per lui lo specchio dell’anima sono i gesti, ciascun gesto che, lento e preciso, si sussegue, guidato dall’occhio nascosto che ordina le cose secondo un disegno preciso. Così è per lui, e così è per ogni artigiano di qualità. La cura è per l’oggetto che si va formando, prezioso e perfetto, attraverso il lavoro delle mani che muovono attrezzi, raffinati dal tempo, ognuno adatto al suo scopo.

Tarcisio Berton ha imparato il mestiere in famiglia e rimane custode di una tradizione che crea e ripara oggetti utili in un ambiente che avvolge il prodotto delle sue mani. Infine, se volessimo ammiccare ai termini topici dell’iper contemporaneità, dove, se non sulla sua bottega, troviamo il senso più vero della resilienza?

EVENTI

Dove va la fotografia?
Mercoledì 12 gennaio 2022 ore 18,00 – Osteria Enoteca Cortes – Riviera Paleocapa, 7 Padova
Incontro dibattito sulla fotografia oggi.
Conversazione con Carlo Sala, critico d’arte e docente al Master in Photography – IUAV di Ve A cura di Franco Tanel, fotografo e giornalista

L’Arte alimenta i processi di comunicazione?
Parole immagini, vino e musica con: Barbara Codogno, Francesco Nosella, Walter Ponchia, Carla Stella, Roberto Tombesi, Mauro Zago e quant’altri vorranno esserci .
Giovedì 20 gennaio ore 18,00
Enoteca Hosteria Cortes riviera Paleocapa 7 Padova

IoNonSonoUguale_grande_157X87

Epstein…scorreva lo sguardo sugli aerei come se li conoscesse uno ad uno. Disse “la cosa curiosa è che i principi sono gli stessi per tutti, spesso anche le dimensioni e i rapporti tra le dimensioni, eppure ognuno ha un carattere suo, un difetto suo, perfino una voce.”

D. Del Giudice, Atlante occidentale, Einaudi 1985, p. 11

l'ARTIFICIO

di Barbara Codogno
Critica e scrittrice
Ho posato raramente per qualche fotografo e sempre con grande imbarazzo, anche se mi piacerebbe molto un mio ritratto fotografico. Guardando le foto esposte in questa mostra mi sono subito sentita chiamare in causa. Ancora prima di approfondire il progetto colto che Francesco Nosella e Walter Ponchia hanno strutturato insieme, unendo le parole alle immagini, consuetudine questa che pratico per lavoro e soprattutto per passione.

Gli autori

Francesco Nosella

Dopo gli studi ha intrapreso la professione di comunicatore privilegiando, e spesso incrociando, il business con la cultura.
Ha diretto uffici stampa nazionali e internazionali. In ambito culturale numerose le collaborazioni con istituti museali. In ambito business ha privilegiato gli eventi fieristici in particolare legati al mondo dei trasporti e della logistica. In questo settore ha progettato e coordinato la realizzazione di nuovi Saloni Internazionali, tuttora in calendario.
Sempre incrociando business e cultura ha collaborato con aziende italiane alternando la progettualità con l’attività di copy e ufficio stampa e curato progetti editoriali ed editing di svariate pubblicazioni.

Walter Ponchia

Padovano, si è formato alla professione fotografica tra Padova, Roma e Londra. Traferitosi a Caracas (Venezuela) divenendo un riconosciuto fotografo pubblicitario e ottenendo numerosi premi tra i quali il Premio ANDA (National Association of Advertisers). Nel 1995 è stato nominato Maestro Onorario da AVECOFA (Asociazione Venezuelano della comunità fotografica e affine). Ha tenuto corsi e seminari in Università e istituzioni private e lavorato per brand quali Visa, Lucky Strike, McDonald’s, Bayer, Brahma, Coca Cola. Dal 1995 collabora con La Voce d’Italia (voce.com.ve) dove cura la rubrica ‘Immagini e parole’. Da sempre, e oggi, nell’epoca dei selfie, ancor di più, per Ponchia la fotografia non è un fatto tecnico ma una costruzione estetica che viene fatta prima e davanti l’obiettivo.

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